|
MILANO (13 gennaio) Dimmi che lavoro fai e ti dir? che uomo sei. In tempi di precariet? e incertezza in tutti (o quasi) i settori professionali, gli stilisti dalle passerelle milanesi sembrano voler rendere omaggio al lavoro che, non solo nobilita l ma lo caratterizza in modo univoco. Tanto che tute e divise possono essere indossate con disinvoltura in tutte le ore del giorno, non necessariamente soltanto in officina e in fabbrica, come per gridare: "Laboro ergo sum". Insomma, il lavoro ? tutto, anche per la moda. Nella seconda giornata di Milano Moda Uomo, alcune maison si sono ispirate all tipico di vari mestieri per realizzare uno stile comodo e pratico. Dopo l fatto sfilare da Dolce e Gabbana, la moda maschile milanese sembra voler ristabilire una certa semplicit? nelle linee e nei tessuti e riportare in auge il maschio con la "M" maiuscola. Bando, dunque, ai modelli ibridi o alla virilit? ostentata con eccessi. C anche chi, come la Westwood, non rinuncia alla stravaganza e ai colpi di scena.
|
|